martedì 2 giugno 2020

STEP #21: La sicurezza nello spazio

A partecipare al grande processo di globalizzazione ci sono anche i vettori di lancio quali i satelliti. Essi sono ormai diventati fondamentali per tutti i paesi che ne fanno uso. 
Ad esempio, per quanto riguarda l'Italia, "terzo paese a lanciare in orbita un satellite artificiale, lo spazio rappresenta un’opportunità economica, uno strumento di ricerca scientifica e tecnologica, ed un potenziale strumento di soluzione per alcuni dei problemi contemporanei, come quelli ambientali".
Purtroppo, lo spazio orbitale non è più un ambiente sicuro. Esso infatti è minacciato da diversi fattori, ma le problematiche fondamentali sono due, ovvero:
  1. La corsa agli armamenti spaziali: Le grandi potenze mondali (USA, Russia, Cina) hanno realizzato i cosiddetti ASAT (sistemi d'arma anti-satellite) in grado di attaccare e distruggere oggetti orbitanti. "È verosimile ipotizzare che siano allo studio anche sistemi d’arma da schierare nello spazio orbitale stesso". 
  2. La degradazione dell'ambiente orbitale: Con un numero sempre maggiore di paesi attivi nello spazio, non solo sono aumentate esponenzialmente le possibilità di collisione tra oggetti orbitali, ma a crescere sono stati anche i detriti spaziali. Questi ultimi sarebbero molto pericolosi in caso di scontro con satelliti attivi. 
Secondo me, queste gravi questioni fanno parte delle conseguenze negative dell'invece strabiliante progresso tecnologico; per evitare che (anche) lo spazio orbitale venga maltrattato dall'uomo, è giusto che vengano ufficializzate delle norme a cui tutti si devono attenere in ambito spaziale. 
Nel 2008 l’Unione europea propose, sotto spinta italiana, alla comunità internazionale un Codice di Condotta (CoC) sulle attività spaziali. 
Alcuni Stati sostengono che "un Codice non giuridicamente vincolante resta inefficace. Inoltre, la sua promozione e il suo negoziato fuori dall’ambito Onu toglierebbe legittimità all’iniziativa e significherebbe per alcuni cedere a un accordo occidentale al quale sono chiamati ad adattarsi senza contribuire in modo determinante alla sua stesura."
Al contrario, è giusto per me che questo Codice sia stato concepito non come una lista di regole vere e proprie, ma più che altro come un manuale comportamentale a cui fare riferimento. In questo modo, sta ai singoli stati tutelare e difendere il nostro tanto prezioso spazio.





Fonti:

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